A circa 30 km da Bikaner in direzione Jodhpur si erge nel villaggio di Deshnoke il tempio dedicato a Karni Mata Mandir, incarnazione di Durga la Dea-madre protettrice dei maharaja di Bikaner. Si tratta di uno dei templi più curiosi e celebri dell’India.
Si racconta che Karni Mata fosse la figlia di un charan , un bardo vissuto nel XVI secolo; ma la ragazza, dopo aver contratto matrimonio, divenne una sanyasin , un’asceta e si dedicò alla preghiera, ai poveri e ai derelitti. Si dice che benedì il rao Bika, fondatore di Bikaner e, una volta identificata come manifestazione divina divenne la Kuldevi, o nume tutelare, dei sovrani della città.
Col tempo venne infatti identificata come avatar, manifestazione della Dea Madre, Durga, e numerose leggende fiorirono sulla sua vita; in particolare si narra che un giorno cercò di resuscitare un bambino: inutilmente, perché come le disse Yama, dio della morte, il piccolo si era già nel frattempo reincarnato. Karni Mata si arrabbiò e proclamò che nessuno della sua genia sarebbe mai caduto nelle mani di Yama: dopo la morte gli uomini avrebbero abitato temporaneamente in un topo, prima di reincarnarsi. Secondo altre credenze solo i bambini si reincarnerebbero temporaneamente sotto forma di ratti sacri, spiegando così la tenerezza e l’amore che i locali rivolgono ai roditori che scorrazzano a migliaia nel tempio.
Ucciderne uno, anche solo schiacciarne uno per errore, può costare caro e una griglia tesa sopra il cortile impedisce agli uccelli rapaci di cibarsene.
Il tempio di Deshnoke, che risale al XVII secolo, è magnificamente scolpito in marmo bianco, con ingressi decorati, padiglioni, colonne, balconate e portoni d’argento ma è infatti da sempre abitato da migliaia di topi innocui , considerati sacri, nutriti dai sacerdoti e dai devoti nella convinzione di potersi così guadagnare la reincarnazione in mistici o uomini santi. Le porte del tempio, in argento finemente cesellato e che risalgono al secolo scorso, raffigurano, tra le altre decorazioni, la dea dopo la vittoria sul grande demone bufalo Mahishasura, la cui testa è rappresentata all’estremità del tridente brandito da Karni Mata, mentre i suoi seguaci roditori balzano felici verso di lei.
Poiché è necessario togliersi le scarpe per accedere al tempio, si consiglia di munirsi di robuste calze, data l’immaginabile sporcizia del pavimento e la naturale repulsione che i contatti accidentali con le care bestiole potrebbero provocare.