Bundi è una accogliente cittadina nel sud-est de Rajasthan particolare nota per le sue fortezze le architettoniche decorate, palazzi, serbatoi e i pozzi a gradini stepwell conosciuto come baoris . È la sede amministrativa del distretto di Bundi situato a 35 km da Kota e 210 km da Jaipur ed è circondato sui tre lati da colline della gamma Aravalli.
È una città suggestiva dal fascino medioevale che permette un tuffo nel passato. Il suo fascino è in parte dovuto alla scarsa presenza di turisti, che in genere privilegiano mete più conosciute. Durante tutto il giorno, ma specialmente alla sera gli abitanti si riversano nei vicoli, animando vivaci mercati cittadini, e diversamente da molte altre città del Rajasthan il viaggiatore può passeggiare liberamente per le strade senza venire perseguitato dal continuo richiamo di 16 venditori.
La città, raccolta ai piedi di una grande collina rocciosa ed intorno ad un bacino artificiale a vole in secca è dominata dal forte Taragarh e dal palazzo Garh. E’ ricca di vasche a gradini decorate risalenti al XVII secolo e gli stretti e tortuosi vicoli dei bazar – Sadar Bazar e Chaumukh Bazar – sono tra i più affascinanti del Rajasthan, grazie ai colori e agli affreschi che punteggiano la città e al colore azzurro lavanda che caratterizza molti edifici, come nella più celebre Jodhpur.
Fu capitale del piccolo regno Haravati, mai particolarmente ricco o potente, ma che fu altamente rispettato perchè fondato e governato da uno dei più ammirati clan rajput: gli Hara ( o Hada ) Chauhan, figli del fuoco. Il periodo di maggior splendore del regno si ebbe tuttavia nel XIX secolo, sotto la guida di Zalim Singh ma alla morte di questi il prestigio secolare declinò e il reame entrò a pieno titolo sotto il dominio britannico nel 1894.
Taragarh Fort : il Forte delle Stelle , risale alla fondazione del regno, 1342, e offre una vista straordinaria sui rilievi degli Aravalli da una parte e su pianure polverose dall’altra. In queste pianure si trova parte della ” cintura dell’oppio “, la zona di coltivazione della pianta oggi severissimamente regolamentate dallo Stato ma che già nel XV secolo costituiva qui un’importante voce di commercio con la Cina. Come molte altre fortezze rajput, il forte fu progettato in modo tale da offrire un’ultima possibilità di fuga dal palazzo durante gli assedi. Infatti palazzo e forte formano un unico complesso e un prolungamento delle mura della fortezza circonda anche le mura del palazzo creando una formidabile doppia cinta. In molte zone le mura esterne hanno uno spessore di oltre 3 metri. Si accede, con 20 minuti circa di salita un po’ pesante, per una porta principale ben fortificata con grandi bastioni agli angoli. La torre in muratura Bhim Burj , secolo XVI, domina il forte e offre una piattaforma per il Garbh Ganjam , un enorme e leggendario cannone, tra i più potenti e temuti di tutto il Rajasthan.
All’interno del forte è rimasto in realtà poco da visitare, tranne l’antica cisterna dell’acqua con affreschi sbiaditi e finestre dai vetri multicolori, ma potreste sempre sperare di essere voi a ritrovare il tesoro scomparso: secondo un’antica leggenda infatti è nascosto qui, nel labirinto di cunicoli sotteranei che uniscono il forte al palazzo sottostante, uno straordinario tesoro, custodito durante i secoli dai leali seguaci di una famiglia Pathan e che gli stessi regnanti di Bundi potevano vedere un’unica volta nella vita e solo dopo essere saliti al trono. Purtroppo l’ultimo discendente della famiglia preposta alla sua custodia morì durante la Seconda Guerra mondiale, prima di poter tramandare il luogo ove si trova il tesoro. L’allora giovane maharao di Bundi, Bahadur Singh, anch’egli impegnato in guerra, organizzò al suo ritorno una gigantesca caccia al tesoro, ma nulla venne trovato.
Garh Palace : il complesso del Palazzo sorge all’estremo nord del bazar; risale in massima parte al XVII secolo e gli edifici costruiti su vari livelli seguono la morfologia della collina. Si accede salendo una dura rampa e attraversando la Hazari Darwaza, Porta dei mille, dove viveva la guarnigione. Si entra poi al 17 palazzo propriamente detto attraverso la Hati Pol, la Porta degli Elefanti, e dopo i gradini e oltre le stalle si arriva a Ratan Daulat, un piccolo padiglione per le udienze con trono in marmo bianco. In perfetto stile rajput è il posteriore Chattar Mahal, 1660, costruito in verde serpentino estratto dalle cave locali e che contiene appartamenti privati decorati con affreschi, vetri e specchi. Le stanze sono generalmente chiuse ma si possono visitare ottenendo anticipatamente l’autorizzazione al ufficio Rawla, ai piedi del palazzo. Il Chitrashali (o Chitra Mahal ) è un palazzetto che si affaccia su un chiostro dove un tempo zampillavano fontane e che ospita una galleria di mirabili miniature rajput, di cui Bundi fu scuola e centro fondamentale. Gli affreschi dell’Ottocento, sebbene mal conservati, sono tra i migliori esempi della regione. Solo quelli nella stanza interna della galleria hanno mantenuto l’originale brillantezza dei colori tipici della scuola di Bundi.
Molte le antiche cisterne e le vasche a gradoni nella città e nei suoi dintorni. Uno degli esempi più belli è la Sabirna dha ka Kund , una profonda vasca a gradini del secolo XVII secolo, la cui meravigliosa geometria dava la possibilità di accesso all’acqua a un gran numero di persone.
Un altro notevole esempio è la Raniji ki Baori , vasca fiancheggiata da pilastri con un’ampia rampa di scale che porta fino al livello dell’acqua. E’ profonda circa 50 metri.
Sagar Nawal o Sukh Sagar è una grande lago artificiale di forma quadrata nel centro di Bundi contenente molti isolotti, tra cui un tempio dedicato a Varuna, il dio vedico di acqua, si trova semisommerso nel mezzo del lago. Il lago alimenta i numerosi baoris nella città vecchia con la creazione di un tavolo d’acqua artificiale. Attorno al bacino artificiale Sukh Sagar sorgono poi interessanti costruzioni: il Sukh maha l, una deliziosa residenza estiva settecentesca circondata da verdi colline e dall’altra parte del lago il Kesar Bagh , un giardino ormai scomparso ma che ospita 66 cenotafi eretti in memoria dei reali di Bundi. Sono particolarmente belli e, costruiti tra il 1581 e il 1821, coprono un periodo di quasi due secoli e mezzo.