La nostra vacanza comincia con l’ arrivo a Deli , in aereo ( volo con China Airways ) siamo riusciti a dormire abbastanza e siamo pronti per tuffarci nella fantastica India. All’ aeroporto ci aspettano l’ autista ed il nostro tour operator ; Mr. Prem , che ci consegna un cellulare per potere essere in costante contatto con lui durante tutto il viaggio. Mr. Prem ci mette al collo una collana di fiori e via si parte. L’ auto è ottima con collegamento a internet, il nostro autista è un giovane che si muove con grande disinvoltura nel caotico traffico indiano, durante il viaggio diventeremo un po’ amici e passando accanto al villaggio dove abita la famiglia della moglie ci inviterà per offrirci un te nella casa dei suoceri. Sarà una esperienza interessante , lui non scambierà una sola parola con le donne della famiglia perché come ci spiegherà la loro cultura proibisce che ciò avvenga ( a ben pensarci non potere parlare alla suocera ha anche i suoi vantaggi ). La prima annotazione che proponiamo ai Turisti per Caso riguarda proprio il rapporto uomo -donna, in India la maggior parte dei matrimoni sono organizzati dai genitori e avvengono ancora rigidamente all’ interno della propria casta. Un altro giovane indiano ci spiegherà che disobbedire a questa consuetudine significherebbe rompere con la propria famiglia e non avere nessun parente la matrimonio. In generale abbiamo notato che negli alberghi, nei ristoranti, nei negozi si vedono al lavoro quasi esclusivamente uomini, il ruolo principale della donna rimane quello di casalinga.
Torniamo al nostro diario di viaggio, ci dirigiamo ad Agra per visitare il meraviglioso Taj Mahal , già dalle prime immagini che scorrono fuori dai finestrini abbiamo una rappresentazione dell’ India che sarà poi confermata : è un paese sovra popolato, con un traffico anarchico e le mucche in mezzo alla strada , ma non vediamo nessuna immagine di persone affamate e denutrite e non è certo più sporco di tante zone dell’ Italia, insomma molti luoghi comuni che dipingono l’ India come un paese duro e doloroso per il turista europeo non sono affatto vere, questo vale sicuramente per le zone che abbiamo visitato, la sensazione di base che ci ha accompagnati durante il viaggio è stata di attraversare ed essere attraversati da ospitali luoghi esotici , non abbiamo mai avuto la sensazione di potere essere in pericolo e non abbiamo mai visto scene che hanno ferito la nostra sensibilità.
Le tappe del viaggio sono state le seguenti
4 Settembre : Delhi-Agra , visita del Red Fort e del Taj Mahal ( è veramente affascinante suggestivo, romantico ).
5 Settembre : Agra-Fatehpur Sikri ( la città fantasma, consigliatissima ), Abhaneri con il Chad Baori ( una visone unica di un antico pozzo profondo con scalinate che sono una opera d’ arte di geometrica bellezza ), arrivo in serata in tempo per visitare al crepuscolo il Monkey Temple ( indimenticabile con le scimmie che si tuffavano nelle piscine sacre ed il bramino che ci ha benedetti ).
6 Settembre : Jaipur-Forte di Amber ( antica residenza da mille e una notte dei Maharaja , ci si arriva a dorso di elefanti, o.k. è una trovata ad uso e consumo dei turisti ma l’ esperienza è bella e spettacolare. Consigliamo assolutamente di assistere ad una funzione religiosa nel piccolo tempio di Amber dedicato alla Dea Kali ).
7 Settembre : Jaipur-Puskar ( si affaccia su un laghetto sacro, è una città sacra dedicata a Brahma, nei vicoli folle di induisti e tanti turisti che però sono una minoranza rispetto agli indiani che ci vanno per bagnarsi nelle acque del lago, attenzione che la religione è l’ unica risorsa del posto e si può essere facilmente coinvolti da sedicenti bramini che chiedono soldi per le loro preghiere ).
8 Settembre : Puskar-Ranakpur ( visita ai templi Jainisti , i più belli che abbiamo visto in Rajastan ), Udaipur
9 Settembre : Udaipur ( la città dei laghi, decritta come la “ Venezia d’ Oriente “, bella si ma un po’ “riminizzata” , gli antichi palazzi sulle sponde del lago sono stati quasi tutti trasformati in alberghi ).
10 Settembre : Udaipur e partenza con volo interno per Delhi, il giorno seguente l’ Himalaya ci aspetta.
In questa parte del nostro tour abbiamo visitato luoghi molto noti e il Turista per Caso se non si è già documentato lo può fare facilmente , quindi ci limitiamo ad alcune rapide annotazioni, le prime due sono un po’ poetiche, le altre…meno
Le donne vestono quasi tutte con i loro coloratissimi sari ed è un piacere vederle, ci hanno spiegato che prima dell’ arrivo degli islamici mogul , le donne indiane scoprivano molto di più i loro corpi come è testimoniato dai bassorilievi negli antichi templi induisti, ma i sari con i loro colori , il luccichio dei monili,i fianchi lasciati spesso scoperti, trasmettono gioia di vivere e sensualità.
In india la vita entra nella religione, mente nel buddista Ladak è più forte la sensazione che sia la religione a permeare la vita. I templi sono pulsanti di umanità con mense, che offrono cibo e cibo offerto alle divinità, odore di corpi, mani che si protendono ,tilak sulle fronti, mantra recitati, tamburi suonati .
Passando alle note prosaiche :
la tanto temuta enterite indiana si può evitare , mia moglie che è stata più attenta a quello che mangiava l’ ha scampata, io e mio figlio (meno prudenti ) no, ma si è risolta in un paio di giorni di problemi intestinali senza febbre che non ci hanno impedito di continuare ad andarcene in giro.
11 Settembre Delhi- Laddak dove siamo rimasti fino al 15 Settembre
L’ arrivo, con volo interno, è stato a Leh la piccola capitale situata a 3500 metri di altezza , il primo giorno occorre passarlo in albergo per abituarsi alla altitudine. Il panorama del Laddak è di monti altissimi, desertici, con ghiacciai sulle sommità e valli profonde dove scorrono i fiumi. I monasteri buddisti sono affascinanti . Segnaliamo il Hemis monasteri , il monastero di Alchi incastonato tra le montagne in una valle verdissima e il monastero di Thiksey con il monastero del XV secolo popolato di monaci della setta gelupka. Ovunque si sente la presenza del Dalai Lama che viene spesso in visita al Laddak
La valle dell’ Indo offre uno scenario naturale spettacolare. Assolutamente avventuroso è il percorso per Nubra Valley transitando lungo la carrozzabile più alta al mondo che arriva a 5600 metri ( tutta curve con gli automobilisti che segnalano la loro presenza suonando il clacson, senza guarda rail e con le ruote sul ciglio della strada sotto il quale ci sono gli strapiombi, per fortuna il nostro driver guidava con imperturbabile sicurezza)
15 Settembre : Visita a Deli ( imperdibili il bazar ed il tempio sick ) e nella notte rientro in Italia.
Mr. Prem è stato un ottimo Tour Operetor , abbiamo sempre avuto con noi brave guide , in maggioranza parlanti italiano, che non ci hanno mai oppresso con proposte di fermarci in negozi per turisti.
Ottimi gli alberghi sempre di alto livello. Tra questi ricordiamo il Samode Haveli di Jaipur che era la residenza di una famiglia di nobili( i discendenti vivono ancora in una parte dell ‘edificio), l” Ananta di Puskar, (immerso nel verde ). Il Jagat Palace di Udaipur ( con vista mozzafiato sul lago )
Il Grand Dragon di Lek ( con vista spettacolare sui mondi del Laddak ). Splendido anche il campo tendato a Nubra Valley anche se non c’ è il riscaldamento , passare dai 35 gradi di Deli ai 3 gradi che ci sono la notte da quelle parti, fa dormire romanticamente abbracciati.
Claudio Roncarati , Maria De Cono , Guido Roncarati .
Rajasthan Agra Ladakh
La nostra vacanza comincia con l’ arrivo a Deli , in aereo ( volo con China Airways ) siamo riusciti a dormire abbastanza e siamo pronti per tuffarci nella fantastica India. All’ aeroporto ci aspettano l’ autista ed il nostro tour operator ; Mr. Prem , che ci consegna un cellulare per potere essere in costante contatto con lui durante tutto il viaggio. Mr. Prem ci mette al collo una collana di fiori e via si parte. L’ auto è ottima con collegamento a internet, il nostro autista è un giovane che si muove con grande disinvoltura nel caotico traffico indiano, durante il viaggio diventeremo un po’ amici e passando accanto al villaggio dove abita la famiglia della moglie ci inviterà per offrirci un te nella casa dei suoceri. Sarà una esperienza interessante , lui non scambierà una sola parola con le donne della famiglia perché come ci spiegherà la loro cultura proibisce che ciò avvenga ( a ben pensarci non potere parlare alla suocera ha anche i suoi vantaggi ). La prima annotazione che proponiamo ai Turisti per Caso riguarda proprio il rapporto uomo -donna, in India la maggior parte dei matrimoni sono organizzati dai genitori e avvengono ancora rigidamente all’ interno della propria casta. Un altro giovane indiano ci spiegherà che disobbedire a questa consuetudine significherebbe rompere con la propria famiglia e non avere nessun parente la matrimonio. In generale abbiamo notato che negli alberghi, nei ristoranti, nei negozi si vedono al lavoro quasi esclusivamente uomini, il ruolo principale della donna rimane quello di casalinga.
Torniamo al nostro diario di viaggio, ci dirigiamo ad Agra per visitare il meraviglioso Taj Mahal , già dalle prime immagini che scorrono fuori dai finestrini abbiamo una rappresentazione dell’ India che sarà poi confermata : è un paese sovra popolato, con un traffico anarchico e le mucche in mezzo alla strada , ma non vediamo nessuna immagine di persone affamate e denutrite e non è certo più sporco di tante zone dell’ Italia, insomma molti luoghi comuni che dipingono l’ India come un paese duro e doloroso per il turista europeo non sono affatto vere, questo vale sicuramente per le zone che abbiamo visitato, la sensazione di base che ci ha accompagnati durante il viaggio è stata di attraversare ed essere attraversati da ospitali luoghi esotici , non abbiamo mai avuto la sensazione di potere essere in pericolo e non abbiamo mai visto scene che hanno ferito la nostra sensibilità.
Le tappe del viaggio sono state le seguenti
4 Settembre : Delhi-Agra , visita del Red Fort e del Taj Mahal ( è veramente affascinante suggestivo, romantico ).
5 Settembre : Agra-Fatehpur Sikri ( la città fantasma, consigliatissima ), Abhaneri con il Chad Baori ( una visone unica di un antico pozzo profondo con scalinate che sono una opera d’ arte di geometrica bellezza ), arrivo in serata in tempo per visitare al crepuscolo il Monkey Temple ( indimenticabile con le scimmie che si tuffavano nelle piscine sacre ed il bramino che ci ha benedetti ).
6 Settembre : Jaipur-Forte di Amber ( antica residenza da mille e una notte dei Maharaja , ci si arriva a dorso di elefanti, o.k. è una trovata ad uso e consumo dei turisti ma l’ esperienza è bella e spettacolare. Consigliamo assolutamente di assistere ad una funzione religiosa nel piccolo tempio di Amber dedicato alla Dea Kali ).
7 Settembre : Jaipur-Puskar ( si affaccia su un laghetto sacro, è una città sacra dedicata a Brahma, nei vicoli folle di induisti e tanti turisti che però sono una minoranza rispetto agli indiani che ci vanno per bagnarsi nelle acque del lago, attenzione che la religione è l’ unica risorsa del posto e si può essere facilmente coinvolti da sedicenti bramini che chiedono soldi per le loro preghiere ).
8 Settembre : Puskar-Ranakpur ( visita ai templi Jainisti , i più belli che abbiamo visto in Rajastan ), Udaipur
9 Settembre : Udaipur ( la città dei laghi, decritta come la “ Venezia d’ Oriente “, bella si ma un po’ “riminizzata” , gli antichi palazzi sulle sponde del lago sono stati quasi tutti trasformati in alberghi ).
10 Settembre : Udaipur e partenza con volo interno per Delhi, il giorno seguente l’ Himalaya ci aspetta.
In questa parte del nostro tour abbiamo visitato luoghi molto noti e il Turista per Caso se non si è già documentato lo può fare facilmente , quindi ci limitiamo ad alcune rapide annotazioni, le prime due sono un po’ poetiche, le altre…meno
Le donne vestono quasi tutte con i loro coloratissimi sari ed è un piacere vederle, ci hanno spiegato che prima dell’ arrivo degli islamici mogul , le donne indiane scoprivano molto di più i loro corpi come è testimoniato dai bassorilievi negli antichi templi induisti, ma i sari con i loro colori , il luccichio dei monili,i fianchi lasciati spesso scoperti, trasmettono gioia di vivere e sensualità.
In india la vita entra nella religione, mente nel buddista Ladak è più forte la sensazione che sia la religione a permeare la vita. I templi sono pulsanti di umanità con mense, che offrono cibo e cibo offerto alle divinità, odore di corpi, mani che si protendono ,tilak sulle fronti, mantra recitati, tamburi suonati .
Passando alle note prosaiche :
la tanto temuta enterite indiana si può evitare , mia moglie che è stata più attenta a quello che mangiava l’ ha scampata, io e mio figlio (meno prudenti ) no, ma si è risolta in un paio di giorni di problemi intestinali senza febbre che non ci hanno impedito di continuare ad andarcene in giro.
11 Settembre Delhi- Laddak dove siamo rimasti fino al 15 Settembre
L’ arrivo, con volo interno, è stato a Leh la piccola capitale situata a 3500 metri di altezza , il primo giorno occorre passarlo in albergo per abituarsi alla altitudine. Il panorama del Laddak è di monti altissimi, desertici, con ghiacciai sulle sommità e valli profonde dove scorrono i fiumi. I monasteri buddisti sono affascinanti . Segnaliamo il Hemis monasteri , il monastero di Alchi incastonato tra le montagne in una valle verdissima e il monastero di Thiksey con il monastero del XV secolo popolato di monaci della setta gelupka. Ovunque si sente la presenza del Dalai Lama che viene spesso in visita al Laddak
La valle dell’ Indo offre uno scenario naturale spettacolare. Assolutamente avventuroso è il percorso per Nubra Valley transitando lungo la carrozzabile più alta al mondo che arriva a 5600 metri ( tutta curve con gli automobilisti che segnalano la loro presenza suonando il clacson, senza guarda rail e con le ruote sul ciglio della strada sotto il quale ci sono gli strapiombi, per fortuna il nostro driver guidava con imperturbabile sicurezza)
15 Settembre : Visita a Deli ( imperdibili il bazar ed il tempio sick ) e nella notte rientro in Italia.
Mr. Prem è stato un ottimo Tour Operetor , abbiamo sempre avuto con noi brave guide , in maggioranza parlanti italiano, che non ci hanno mai oppresso con proposte di fermarci in negozi per turisti.
Ottimi gli alberghi sempre di alto livello. Tra questi ricordiamo il Samode Haveli di Jaipur che era la residenza di una famiglia di nobili( i discendenti vivono ancora in una parte dell ‘edificio), l” Ananta di Puskar, (immerso nel verde ). Il Jagat Palace di Udaipur ( con vista mozzafiato sul lago )
Il Grand Dragon di Lek ( con vista spettacolare sui mondi del Laddak ). Splendido anche il campo tendato a Nubra Valley anche se non c’ è il riscaldamento , passare dai 35 gradi di Deli ai 3 gradi che ci sono la notte da quelle parti, fa dormire romanticamente abbracciati.
Claudio Roncarati , Maria De Cono , Guido Roncarati .
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