Viaggio India : Tomba di Humayun , Costruita verso la metà del 16° secolo da Haji Begum vedova più anziana di Humayun, secondo imperatore Moghul (1508-1 556), non è certo uno dei monumenti più famosi dell’India né, per quanto incluso in molti giri turistici della città di Delhi, la capitale.
Eppure questo edificio basso e massiccio, esempio precoce di architettura Moghul, oltre a segnare l’ inizio di una nuova era costruttiva, culminante nei gloriosi capolavori del Taj Mahal di Agra e di quelli di F atehpur Sikri, possiede un singolare fascino evocatore. I Moghul avevano portato con sé in India il loro amore per giardini e fontane per produrre strutture, quali questo mausoleo, combinanti una struttura severa con lo splendore orientale. Costruita in stile persiano, con il corpo massiccio illuminato da otto entrate ad archi, sormontato da una cupola a forma di bulbo e circondato da giardini geometrici.
La moglie di Humayun è sepolta anch’essa nella tomba di arenaria rossa e bianca e di marmo giallo e nero. Il giardino puòrappresentare un rifugio durante i periodi di calura in Delhi e contiene le tombe del barbiere di Humayun e quella di Isa Khan, un buon esempio dello stile architettonico Lodi, che si manifestò durante il regno di questa dinastia Pathan (Afghana), che precedette immediatamente (1451 – 1526) l’avvento dei Moghul. Eppure i corpi dei numerosi principi della dinastia Moghul, che giacciono sepolti nelle volte del mausoleo, evocano periodi foschi. E’ all’interno del complesso della Tomba di Humayun, infatti, che l’ultimo Imperatore Moghul, Bahadur Shah, con i familiari ed il seguito, si era rifugiato nel settembre 1857, dopo che gli Inglesi, che lo accusavano di aver appoggiato i rivoltosi al tempo del Grande Ammutinamento, con le sue atrocità, avevano ripreso Delhi, Il Maggiore William Hodson, dopo aver riportato al Forte Rosso l’ Imperatore Moghul, la Begum Zeenat Mahal e il loro figlio, Principe Jawan Bakht, cui aveva promesso salva la vita, uccise personalmente, il giorno seguente, a colpi di carabina, due figli e un nipote di Bahadur Shah, dopo averli fatti spogliare. Il pensiero, tuttavia, si rivolge soprattutto al singolare destino di Humayun, tutt’ altro che fortunato nonostante il significato del suo nome, nelle sue vicende terrene. Succeduto a Babur nel 1530, fu troppo fiducioso verso il prossimo e soprattutto nei riguardi dei parenti. Dopo una vita tribolata, tuttavia, riemerse, consegnando un impero in ascesa al figlio Akbar, il più grande degli imperatori Moghul, nel 1556.
Nel 1530 Humayun si ammalò gravemente. La figlia di Babur, la Begum Guldaban (Principessa Corpo di Rosa), scrisse che Babur offrì la propria vita ad Allah in cambio di quella del suo primogenito, Humayun guarì, mentre Babur cadde ammalato. Egli cercò di mettere ordine nei suoi affari familiari combinando matrimoni per le sue tre figlie, poi morì.
Sfidato dai generali afghani che avevano combattuto a fianco del padre e osteggiato dai fratelli minori che Io abbandonarono nel momento delle battaglie decisive, Humayun fu sconfitto. Il più potente degli afghani, Sher Khan Suri, si proclamò sovrano indipendente del Bihar e, dopo il l536, rivendicò anche la supremazia sul Bengala. Humayun fu costretto alla fuga dopo due sconfitte subite nel l530 e nel l540, verso la Persia. Considerato da molti storici un inetto dedito piuttosto alI’ oppio e all’astrologia che adatto agli affari di stato, pure, nella sua vita sono numerosi gli
episodi che ne rivelano la generosità e l’ amore per la cultura nonché la benevolenza che ha saputo suscitare nel prossimo. Sconfitto a Chausa, nei pressi di Varanasi, da Sher Khan, a causa della defezione del fratello Mirza Kamran, Humayun aveva potuto salvarsi grazie all’aiuto di un bhisti (portatore d’acqua), che gonfiò il suo otre di pelle di capra e lo offrì ad Hutnayun per tenersi a galla durante l’ attraversamento della
Ganga. Il bhisti fu ricompensato lautamente e per un breve periodo sedette sul trono e dette ordini. Il tollerante Humayun nonostante la defezione e il tentativo di spodestarlo da parte dei tre fratelli, li perdonò abbracciandoli. Dopo la sconfitta decisiva subita da parte di Sher Khan a Kananj nell’ aprile del 1540, Humayun abbandonò Agra ritirandosi verso Occidente, mentre Sher Khan si incoronava Imperatore (Shah) a
Delhi. In fuga ignominiosa per la maggior parte del tempo, insieme con i familiari e seguito da pochi emiri fedeli, Humayun non dimenticò, tra le poche cose che aveva con sé, la sua biblioteca. Perseguitato dai principi locali, nell’ attraversamento del deserto del Rajasthan nella torrida estate del 1542, con il seguito disperatamente assetato, Humayun si trovò nell’impossibilità di assecondare una voglia della moglie bambina Hamida, alla ricerca di una mela granata. Humayun pensò sicuramente ad un
buon presagio quando un mercante ne pescò una da un sacco. Raggiunta Humarkot, oggi in Pakistan, Hamida diede alla luce un figlio, Akbar, il Grande. La ritirata si concluse nel 1544 in Persia, dove l’ elegante cultura persiana stregò Humayun . Partendo, alla testa di un esercito persiano fornito dallo Shah Tahmasp, il figlio di Babur portò con se due miniaturisti, fondatori dello stile pittorico Moghul. Dopo otto anni di guerra in Afghanistan, con battaglie intervallate da riunioni di famiglia con i fratelli, i nobili di Humayun chiesero che egli mettesse da parte i sentimenti fraterni, Kamran, imprigionato, fu accecato, un modo centro-asiatico di rendere inoffensivi gli eredi al trono. Nel frattempo, il regno fondato da Sher Shah era in pieno collasso e l’lndia del Nord era matura per la riconquista. Humayun marciò da Kabul e nel 1555 prese Delhi. Qui collocò i preziosi libri in quello che oggi viene chiamato Purana Qila, Vecchio Forte. Nel gennaio 1556, però dopo poco più di sei mesi da che era tornato sul trono dell’ India scendendo dal suo osservatorio astronomico privato, inciampò e cadde battendo il capo sui gradini di pietra. Alla fine conobbe la pace. lngeneroso il commento di un cronista: “(Humayun) fece un passo falso e uscì dalla vita come a passi falsi l’ aveva percorsa tutta,”