La poderosa fortezza di Chittaurgarh , Chittorgarh o Chittor , si innalza su di una rupe massiccia alta 180 m. circondata da pianori a circa 115 km a nord-est di Udaipur. Considerata da molti l’esempio esistente più notevole tra le fortezze medievali indù, possiede un fascino unico per le leggende di coraggio, di lealtà e di morti gloriose a cui fece da scenario questo luogo oggi popolato solo da colonie di scimmie.
Le sue stesse origini – per alcuni fu fondata e costruita nell’VIII secolo dall’eroe Bappa Rawal , grande re da cui ebbe origine in seguito la dinastia Sisodia o da suoi immediati predecessori, mentre per altri risalirebbe addirittura a Bhim,potente guerriero dell’epopea Mahabaratha – rimangono avvolte nella leggenda. Quello che è certo è che, tra la sua fondazione “storica” del VIII secolo e il 1567, anno della conquista per mano dell’ imperatore moghul Akbar , fu assediata e saccheggiata almeno 3 volte. E in ogni occasione gli assalti si conclusero, secondo la tradizione rajput, con il Jauhuar, l’immolazione di massa delle dame in un fuoco sacro.
Il primo grande assedio si svolse nel 1303, ad opera del Sultano di Delhi, Alauddin Khilji . La leggenda racconta che il sultano avesse saputo della straordinaria bellezza della Rani Padmini, sposa del Rana Ratan Singh, i sovrani, e che volesse contemplarne il volto almeno una volta, cosa che gli venne concessa. Nonostante fosse riuscito a vederla soltanto riflessa nelle acque di una vasca, a sua volta riflesse in uno specchio, se ne innamorò perdutamente. Decise allora di tendere un agguato al Rana, facendolo prigioniero, e chiedere poi la mano di Padmini come riscatto. I Rajput accettarono e inviarono un corteo di portantine al campo di Allauddin, apparentemente con la Rani e le sue dame, ma in realtà occupati da guerrieri armati. Il Rana fu liberato ma ne seguì una battaglia nella quale 50.000 guerrieri rajput vennero trucidati e la Rani Padmini, seguita da tutte le dame, che preferirono gettarsi nelle fiamme piuttosto che cadere in mano al nemico.
Fu poi la volta del Sultano del Gujarat Bahadur Shah , nel 1535, poi sconfitto con l’aiuto dell’imperatore moghul Humayun e poi nel 1567, quando la città venne saccheggiata e distrutta dalle armate di Akbar .
Alla fortezza si sale per una strada tortuosa, protetta da sette porte fortificate. Accanto a due di queste, sorgono dei cenotafi, eretti a memoria di due giovani capitani rajput che guidarono la difesa della fortezza e che presso le due porte caddero battendosi valorosamente: presso la Bhairon Pol cadde Jaimal, che qui si battè affiancato da madre e moglie combattenti e alla Ram Pol, più interna, cadde Patta. Si narra che Akbar, rientrato vittorioso a corte, avesse commissionato due statue in memoria del valore dei due giovani capitani Rajput. Ad ogni saccheggio corrispose, come detto, un Jauhuar delle dame della cittadella: sagome di mani scolpite sulle pareti della fortezza, una per ogni dama suicida, ricordano il loro sacrificio d’onore.
Entrati nella fortezza, il palazzo del Rana Khumba , l’edificio più antico della cittadella, si erge sulla destra con una bella serie di balconi con mensole e tettoie e un muro esterno a gradini. Sotto il cortile, un passaggio sotterraneo porta alla camera dove la Rani Padmini avrebbe compiuto il Jauhuar.
Di fronte a questo palazzo si trova il Kunwar Pade ka Mahal , Palazzo del principe della corona, meraviglioso esempio della prima architettura rajput. Subito dietro si erge l’imponente tempio Vraj-ji , costruito dal Rana Khumba, e il vicino tempio di Mirabai, la celebre poetessa-santa del XVI secolo.
Il vero capolavoro architettonico di Chittaurgarh è la grande Vijay Sthamba , Torre della Vittoria, eretta dal Rana Khumba nel 1458. Anche se è stata restaurata, osservando i piani alti si possono ammirare i pannelli originali splendidamente scolpiti, che raffigurano numerosi dei e dee del pantheon indù.
Camminando a sud della Vijaysthamba, ci si imbatte nel Mahasati , la terrazza sulla quale venivano cremati i sovrani; questo è anche il luogo ove si tenne il secondo Jauhuar, nel 1535. Subito dietro si trova la Gomukh , la grande cisterna alimentata da una sorgente perenne che sgorga da una roccia scolpita a forma di muso di mucca.
A Sud della cisterna ci sono una serie di grandi residenze in rovina, comprese quelle degli eroi che difesero la fortezza, Jaimal e Patta . Questi due palazzi furono tra gli ultimi costruiti a Chittaurgarh prima della distruzione definitiva del 1567. Nei pressi si trova il palazzo di Bundi Chief , con un’antica vasca affiancata da terrazze e alle spalle ci sono le rovine dell’antico mercato delle perle. Verso l’estremità meridionale della fortezza si trova il tempio di Kalika Mata , in origine dedicato a Surya, il Sole, fu poi consacrato alla dea Kali. Risale all’VIII secolo. Dall’altra parte, si trova il palazzo di Padmini ; l’edificio originario era un palazzo sull’acqua, antesignano dei successivi Jag Mandir e Jag Niwas di Udaipur. La costruzione odierna è del XIX secolo e ha poco a vedere con l’originale.
Dirigendovi verso Nord, lungo le mura orientali, si arriva alla Suraj Pol , la porta del Sole, l’entrata principale; guardando le pianure più in basso si vede il luogo ove si sarebbero accampate le armate di Akbar. Ancora più a Nord si innalza un’altra splendida torre, la Kirthi sthamba , Torre della Gloria, a sette piani, risalente al XII secolo e dedicata al santo jain Adinath. Proseguendo verso settentrione sulla grande rupe di Chittaurgarh si trovano le rovine del bel palazzo del Rana Ratan Singh , affacciato sulle sponde di un piccolo lago.